Cancro alla prostata: terapia focale

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Il cancro alla prostata è una patologia che colpisce molti uomini in tutto il mondo. La terapia focale, una procedura innovativa e mirata, si sta dimostrando sempre più promettente nel trattamento di questa malattia. Utilizzando tecniche avanzate come l’ablazione con ultrasuoni o il laser, la terapia focale mira ad eliminare le cellule tumorali senza compromettere la qualità di vita del paziente. Questa modalità di trattamento offre vantaggi significativi rispetto alle terapie tradizionali, rendendola una scelta sempre più popolare tra i pazienti affetti da cancro alla prostata.

Panoramica

Ultrasuoni focalizzati ad alta intensità Focal One®.

Qual è la terapia focale per il cancro alla prostata localizzato?

La terapia focale è un trattamento per il cancro alla prostata di aggressività da bassa a intermedia che è completamente contenuto (localizzato) all’interno della prostata.

Da molti anni esistono due approcci principali alla gestione del cancro alla prostata localizzato. Il primo è la sorveglianza attiva o “vigile attesa”. Nei casi di uomini anziani o pazienti a basso rischio, vengono condotti esami medici regolari per assicurarsi che il cancro non si diffonda. Non viene intrapresa alcuna altra azione perché il cancro è stabile o cresce così lentamente da non causare problemi immediati. Se i test mostrano che il cancro si sta diffondendo, possono iniziare i trattamenti. Di quegli uomini assegnati alla sorveglianza attiva, circa un terzo dovrà prima o poi sottoporsi a un intervento chirurgico o a radiazioni.

Il secondo approccio per il trattamento del cancro alla prostata localizzato è stato l’uso delle radiazioni o della chirurgia. Questo è efficace per rimuovere eventuali tumori presenti, ma è generalmente associato a effetti collaterali sulla funzione urinaria, sessuale e intestinale. Due effetti collaterali comuni includono la perdita di controllo sulle funzioni urinarie (incontinenza) e la disfunzione erettile

La terapia focale offre un trattamento di via di mezzo. L’idea alla base della terapia focale è quella di preservare queste funzioni pur continuando a trattare il cancro in modo efficace. La terapia focale si concentra sul trattamento della “lesione indice”, che di solito è definita come un tumore visibile alla risonanza magnetica di grado intermedio basso o favorevole. Anche se molti casi di cancro alla prostata hanno più di un sito tumorale, alcuni ricercatori ritengono che la lesione indice sia ciò che guida e predice come progredirà un particolare cancro. Se la crescita della lesione indice può essere controllata con la terapia focale, l’idea è che il cancro nel suo complesso possa essere gestito in modo sicuro riducendo al minimo gli effetti collaterali.

Quali trattamenti vengono utilizzati nella terapia focale per il cancro alla prostata localizzato?

La terapia focale utilizza l’ablazione, che consiste nell’uso di temperature estreme per distruggere i tessuti. Nell’ablazione focale, viene presa di mira l’area della prostata che contiene la lesione indice, anziché trattare l’intera ghiandola prostatica. Le tecniche di ablazione focale includono:

  • Crioterapia: L’uso di gas molto freddi fatti passare attraverso gli aghi per congelare e distruggere il tessuto tumorale.
  • HIFU (ultrasuoni focalizzati ad alta intensità): L’utilizzo di onde sonore ad alta frequenza dirette verso il tumore attraverso una sonda ecografica inserita nel retto. Le onde ad alta intensità provocano il riscaldamento e la morte del tessuto malato.
  • Terapia fotodinamica: Un farmaco chiamato fotosensibilizzatore viene iniettato nel flusso sanguigno. Questo farmaco assorbe quindi i raggi luminosi diretti verso il tumore e produce una forma attiva di ossigeno che distrugge le cellule tumorali.
  • Ablazione laser: L’uso dell’energia della radiazione laser localizzata su un’area molto piccola per bruciare il tessuto canceroso. Alcune ablazione laser hanno il vantaggio di poter essere eseguite contemporaneamente alla risonanza magnetica (MRI), consentendo un targeting molto specifico e anche visualizzazioni dei risultati in tempo reale.

Chi sono i buoni candidati per la terapia focale?

Quando la terapia focale per il cancro alla prostata cominciò ad essere utilizzata per la prima volta intorno al 2007, era solo come alternativa alla sorveglianza attiva in pazienti a rischio molto basso. Da allora, l’uso della terapia focale si è ampliato fino a includere i soggetti con malattia a rischio intermedio favorevole (come definito dalle linee guida del NCCN). I migliori candidati hanno una ghiandola prostatica di circa 40 cc o un tumore nella metà inferiore di una ghiandola più grande, un singolo tumore visibile alla risonanza magnetica e l’assenza di cancro in altre parti della ghiandola (come dimostrato dalle biopsie).

In ogni caso, il medico prenderà in considerazione la salute generale e l’aspetto mentale del paziente, la dimensione e la posizione dei tumori presenti e le loro possibilità di diffondersi ulteriormente. L’uso di test come risonanza magnetica, ecografia e biopsia (campioni di tessuto esaminati in laboratorio) può aiutare a decidere se un paziente trarrà maggiori benefici dalla terapia focale o dai trattamenti tradizionali.

Recupero e prospettive

Cosa ci si può aspettare dopo il trattamento con la terapia focale?

I pazienti trattati con terapia focale necessitano comunque di un monitoraggio attivo in seguito. Ciò include la sorveglianza di malattie che potrebbero essere passate inosservate, che sono ritornate, si stanno diffondendo o sono apparse per la prima volta. Se i test di follow-up mostrano che parte del cancro trattato persiste ancora, potrebbe essere necessaria un’ulteriore ablazione, intervento chirurgico o radioterapia.

Qual è la prospettiva per i pazienti che ricevono una terapia focale?

Sebbene l’uso della terapia focale per il cancro localizzato della prostata sembri essere uno sviluppo promettente sotto diversi aspetti, è ancora considerato sperimentale e non ancora parte della terapia standard. Ci sono una serie di ragioni per questo, come segue:

  • I criteri (standard) per la selezione dei candidati ideali non sono stati pienamente concordati. Questa è una questione importante perché utilizzare erroneamente una terapia focale al posto di un trattamento più tradizionale potrebbe far sì che un cancro venga sottotrattato.
  • I criteri per definire una lesione indice devono ancora essere concordati.
  • L’idea che la lesione indice determini lo sviluppo del cancro non è stata ancora dimostrata.
  • I fattori che definiscono il successo o il fallimento del trattamento e i fattori scatenanti per un nuovo trattamento devono ancora essere determinati.
  • L’efficacia a lungo termine della terapia focale non è nota.
  • Non è chiaro se tutti gli effetti collaterali vengano eliminati utilizzando la terapia focale.
  • La terapia focale non consente lo studio patologico e biologico in prima persona del tessuto canceroso, come può essere fatto quando si utilizza il trattamento chirurgico.
  • La terapia focale a volte lascia dietro di sé un cancro non trattato, il che potrebbe aumentare il rischio di problemi più gravi in ​​futuro.
  • Il costo complessivo per il sistema sanitario può essere maggiore per la terapia focale rispetto ai trattamenti standard.

In conclusione, la terapia focale per il cancro alla prostata rappresenta un approccio promettente che mira a trattare specificamente le zone colpite dal tumore, riducendo al minimo gli effetti collaterali e preservando la qualità di vita dei pazienti. Questo metodo innovativo offre un’alternativa efficace alle terapie tradizionali e potrebbe essere particolarmente vantaggioso per i pazienti con tumori localizzati. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare la sua efficacia a lungo termine e stabilire i criteri di selezione ottimali per i pazienti idonei a questa forma di trattamento.

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