Disturbi linfoproliferativi post-trapianto (PTLD)

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I disturbi linfoproliferativi post-trapianto (PTLD) rappresentano una grave complicanza del trapianto d’organo, derivante dalla proliferazione incontrollata di linfociti B, spesso associata all’infezione da virus di Epstein-Barr (EBV). Questa patologia, che varia da iperplasie linfoidi benigne a linfomi aggressivi, minaccia la sopravvivenza del paziente e richiede un approccio diagnostico e terapeutico tempestivo e multidisciplinare. Capire i meccanismi patogenetici, i fattori di rischio e le strategie terapeutiche innovative è cruciale per migliorare la prognosi dei pazienti affetti da PTLD.

I disordini linfoproliferativi post-trapianto (PTLD) sono complicazioni rare ma potenzialmente gravi del trapianto di organi o del trapianto di cellule staminali allogeniche (donate). I disordini linfoproliferativi sono malattie che si verificano quando i globuli bianchi si moltiplicano in modo incontrollabile. La PTLD di solito colpisce le persone che hanno il virus Epstein-Barr.

I disturbi linfoproliferativi post-trapianto (PTLD) rappresentano una seria complicanza del trapianto d’organo, derivante dall’immunosoppressione necessaria per prevenire il rigetto. La diagnosi precoce, tramite monitoraggio clinico e biopsie sospette, è cruciale per un intervento tempestivo. Le strategie terapeutiche, che includono la riduzione dell’immunosoppressione, la chemioterapia e nuove terapie mirate, offrono prospettive di guarigione, sebbene la prognosi rimanga variabile a seconda del sottotipo di PTLD e della tempestività dell’intervento. La ricerca continua a esplorare nuove opzioni terapeutiche per migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti.

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